Linfa vitale per un vino di qualità
L’azienda agricola Cà Rovere si estende per 30 ettari sulle dolci pendenze dei Colli Berici, a 150 metri sul livello del mare, e prende il nome dalle grandi piante di Rovere cresciute lungo la strada di accesso alla cantina.
Come suggerisce il nome latino di Quercus Petraea, il Rovere ama i luoghi pietrosi: proprio come le vigne, beneficia della capacità del terreno di drenare l’acqua in eccesso, mantenendo in modo naturale un ambiente salubre, privo di ristagni e muffe. Anche l’esposizione a Sud dei vigneti contribuisce a garantire un microclima caldo e asciutto, favorendo una crescita sana e forte delle piante.
Il terreno calcareo costringe le viti a scavare a fondo con le radici tra le pietre, e fa sì che l’uva assorba e riporti nel vino una spiccata mineralità.
Il sistema di allevamento segue la filosofia della bassa resa per alta qualità. L’azienda è in fase di conversione integrale verso il sistema Guyot, che assicura una maggiore esposizione ai raggi solari e all’aria, aumentando la qualità dell’uva.
I vitigni sono stati scelti in funzione del territorio.
Lo Chardonnay, uno dei principali vitigni internazionali, si è adattato molto bene all’altitudine e al microclima del luogo.
Ha dimostrato la capacità di esprimere al meglio nelle sue uve le caratteristiche del terroir, trasferendone nel vino la caratteristica sapidità.
Viene vendemmiato a metà agosto.
È l’uva d’eccellenza delle colline tra Vicenza e Verona, nonché uno dei vitigni autoctoni più antichi e importanti d’Italia, le cui origini vengono fatte risalire alla civiltà degli Etruschi.
Vitigno ancora da scoprire e capire fino in fondo, i suoi grappoli generosi dai profumi di mandorla amara consentono 3 vendemmie: la prima, a fine agosto, per lo spumante (che richiede un frutto ancora poco dolce). Poi la seconda, a metà settembre, per il passito. Infine, a ottobre, per un vino fermo di qualità.