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21 Gen 2022 — Categorie: Scopri i Colli Berici, Vita in cantina
Nei mesi di gennaio e febbraio si svolge solitamente la potatura delle viti. Questa serve soprattutto per preparare la vite all’anno nuovo in vista della nuova stagione e maturazione dell’uva. Viene praticata anche perchè senza potatura la vite sarebbe come una liana, un cespuglio di foglie e rami, senza frutto. Per cui è un’operazione indispensabile nelle lavorazioni di un vigneto!
Noi abbiamo deciso di portarvi a vedere nello specifico come si fa sul nostro vigneto di Garganega, uva autoctona usata nei nostri spumanti metodo classico, nel vigneto più vecchio, piantato circa 35/40 anni fa con un impianto a pergola.
A raccontarci la lavorazione della potatura Matteo, agronomo e responsabile dei vigneti dell’azienda, oltre che essere uno dei tre rappresentanti della nuova generazione di Cà Rovere.
Prima di partire, bisogna tenere a mentre diversi aspetti: inanzitutto i tagli che si fanno alla vite devono essere molto piccoli e sottili, in modo da prevenire malattie e infezioni future nella pianta, oltre che possibilità di secchezza che porterebbe la vite a morire.
Durante la potatura teniamo sempre due cose:
La potatura avviene in diverse fasi. Procediamo a step:
1 FASE – CREAZIONE DEL NUOVO SPERONE: l’obiettivo è continuare la ramificazione della pianta e per assicurarci altri 2 tralci per l’anno successivo. Lo sperone si fa guardando la posizione delle gemme. Si seleziona quella che guarda verso il basso e continua il flusso della linfa. Nell’anno verranno fuori 2 tralci, dal quale nasceranno il nuovo sperone e il nuovo capo a frutto.
2 FASE – SCEGLIERE IL CAPO A FRUTTO: Scegliere il tralcio di 1 anno, inserito preferibilmente nel legno di 2 anni (inseriti su legno più vecchio non fanno uva o fanno uva di qualità peggiore) e elimino tutto il resto, senza tagliando a raso ma lasciando una porzione di rispetto. Questa è in funzione a come la vite si protegge dai tagli: la pianta non cicatrizza la ferita ma secca la parte vicina al taglio. Lasciando una porzione di rispetto si seccherà solo quella parte e l’anno dopo si potrà tagliarla.
3 FASE – RIPULIRE IL TRALCIO: il capo frutto viene ripulito dalle femminelle, che sono tralci che vengono emessi dai tralci dell’anno. Verrà poi legato e fissato e pronto per crescere.
Il sovescio, una pratica agronomica totalmente naturale, influenza positivamente la fertilità del terreno grazie all’attività microbica e all’arricchimento di sostanza organica e azoto.
Il pianto della vite: ogni 30 secondi una piccola lacrima si forma sul taglio della vite riflettendone la luce del sole e poi cade.
Sui colli Berici, la Valle dei Mulini e il sentiero 81 ti catturano in un pregevole angolo dei colli berici tracciato dalla storia e un’oasi nel verde.